Lega Nord: ‘Pax Varesina’ tra Umberto Bossi e Roberto Maroni

 

LEGA NORD – La giornata di lotta della Lega Nord ieri è cominciata alla Camera durante la discussione sull’immigrazione dalla Libia e, mentre parlava Franco Frattini, un gruppo di leghisti ha raggiunto il banco del governo, si è piazzato sotto la presidente Rosi Bindi e ha esposto dei cartelli con la scritta “No ai clandestini”, costringendo all’intervento i commessi che hanno subito riportato la calma. Poi in serata è arrivata la ciliegina sulla torta con Bossi, Calderoli e Maroni insieme sul palco del teatro Apollonio di Varese, in occasione di una serata organizzata appositamente per l’ex ministro dell’Interno, che nei giorni scorsi sembrava quasi sul punto di essere messo in disparte all’interno del partito.

Ma ancora una volta il Carroccio sa scegliere la soluzione più giusta, la tempesta sembra passata e sulla Padania torna a splendere il sole. Pace fatta tra il Senatur e l’ex responsabile del Viminale, che interviene sul palco subito dopo il discorso del senatore Roberto Calderoli, dinanzi ad una folla di 1200 persone tra parlamentari, amministratori e simpatizzanti. Maroni si è detto pronto a sorvolare su quanto successo e riversa le colpe delle tensioni sul capogruppo alla Camera Marco Reguzzoni: “Forse qualcuno vuole cacciarmi dalla Lega? Forse dovrebbe essere cacciato lui dalla LegaReguzzoni… Io sono un pò stufo di subire processi sommari quotidianamente – ha detto Maroni -… la presenza qui di Umberto Bossi è la dimostrazione che questa cosa brutta nei miei confronti non è venuta da lui ma da qualcun altro. Umberto per me è più di un fratello maggiore”. E butta giù duro contro Reguzzoni cui non risparmia una battuta finale: “Hanno detto che voglio fare un mio partito, hanno detto che sono in cerca di visibilità, hanno detto che sarei invidioso di uno che abita in provincia di Varese a Busto Arsizio, ma come faccio a essere invidioso di uno di Busto Arsizio?”.

L’ex ministro ha poi criticato l’operato del governo Monti, reo di aver sommerso gli italiani di nuove tasse, e chiesto al partito di avere il coraggio di presentarsi alle prossime elezioni senza alleati, per poi passare la parola al discorso finale di Umberto Bossi che ha ricompattato il fronte padano e promesso un congresso federale subito dopo la manifestazione di Milano del 22 gennaio: “Nella Lega c’è chi parla troppo e chi parla troppo finisce per parlare male” rivolgendosi implicitamente a Reguzzoni che potrebbe rischiare un declassamento all’interno del partito. Ma per ora l’unico obiettivo è di presentarsi domenica in piazza Duomo uniti e compatti contro l’esecutivo tecnico, da sempre inviso alla Lega Nord che rivendica elezioni anticipate al più presto.

 

Luigi Ciamburro

 

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