Legge di Stabilità passa alla Camera per l’ok definitivo. Tensioni tra governo e maggioranza

Camera dei Deputati

 

 

LEGGE DI STABILITA’ – Dopo un lungo e tortuoso braccio di ferro tra governo e maggioranza a notte fonda la commissione Bilancio della Camera ha approvato la legge di stabilità e la legge di bilancio, che quest’oggi approderanno alla Camera alle ore 15. L’esecutivo è andato sotto su due emendamenti su cui aveva espresso parere negativo. Il primo stanzia 250 milioni in favore dei Comuni e delle Regioni colpite dall’alluvione di questi giorni e il secondo riguarda il comparto sicurezza. Le divergenze su questi punti, ma anche sulle proposte di modifica presentate dai relatori in materia di scuole paritarie e deroghe per i Comuni al patto di stabilità interno, hanno portato nella notte a sospendere la seduta. Ma alla fine la commissione ha dato via libera ai provvedimenti.

Si allenta il blocco del turn over per il comparto sicurezza, come previsto da un emendamento dei relatori alla Legge di Stabilità depositato in commissione alla Camera. Il tetto fissato dalla spending review al 20% sale nel primo anno e nel secondo al 50% e al 70% nel terzo anno. I fondi arrivano da risparmi interni alle amministrazioni.

 

Restano invariate le aliquote Irpef mentre aumentano nel 2013 le detrazioni dei figli a carico (dagli attuali 900 a 1.220 euro quelle per i figli sotto i tre anni e di 400 euro quelle per i disabili). Dal 2014 ci sarà anche un taglio al cuneo fiscale per circa 1,4 miliardi di euro. Passata la proposta di Aldo Di Biagio (Fli) che proroga per il 2013 le detrazioni Irpef per i carichi familiari ai cittadini italiani che lavorano all’estero ma che sono soggetti alle imposte italiane.

Resta ancora aperta la questione sulle pensioni di guerra reversibili. Il premier Mario Monti ha chiesto alla commissione Bilancio della Camera di non votare gli emendamenti sulle pensioni di guerra, assumendosi l’impegno di risolvere il problema durante il passaggio in Senato della legge di Stabilità. L’impegno è stato preso in una telefonata a Brunetta, ascoltata in viva voce dai deputati della commissione e da alcuni giornalisti.

 

Redazione

 

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