
Due gravi tragedie hanno scosso nelle scorse ore la scuola italiana: due adolescenti che perdono la vita mentre sono in classe, lasciando attoniti i loro compagni. Il primo caso si è verificato all’istituto tecnico commerciale Jean Monnet di Ostuni, in provincia di Brindisi, durante l’ora di educazione fisica: un 17enne che però fino a quel momento non aveva registrato problemi cardiaci, Nicola Convertini, si è accasciato al suolo, pare senza accusare null’altro che qualche capogiro e per lui ogni tentativo di rianimazione si è reso vano.
Da quanto si apprende, il ragazzino era molto bravo in educazione fisica. Immediato l’intervento dei medici, ma il suo cuore si era fermato purtroppo per sempre; sulla morte del 17enne sta indagando la polizia, sotto il comando del vice questore Francesco Angiuli, che ha già compiuto un sopralluogo nella classe. Si cerca di verificare se le cause del decesso siano naturali, nonostante la prematura morte del ragazzo sia stata tutt’altro che prevedibile, e non è escluso che il pm titolare del fascicolo non chieda di effettuare l’autopsia sul corpo del 17enne, la cui famiglia vive a Casalini, una frazione del Comune di Cisternino, sempre in provincia di Brindisi.
Come tanti studenti di tutta Italia, Nicola Convertini si spostava ogni giorno in pullman per raggiungere la scuola, a qualche decina di chilometri distante. A Castel Maggiore, in provincia di Bologna, si è consumata invece la tragedia di un ragazzo di appena 14 anni, iscritto al primo anno delle superiori dell’istituto Keynes; l’adolescente si è accasciato sul banco durante l’ora di lezione e non si è più ripreso, nonostante i vani tentativi di rianimarlo da parte dei medici del 118, chiamati dal personale scolastico.
Sul posto anche una pattuglia dei carabinieri; secondo quanto si apprende, il ragazzino aveva da non molto tempo perso il padre per un infarto, mentre la madre, che si trovava in questi giorni da alcuni parenti in Sicilia, saputo di quanto accaduto al figlio, ha accusato un malore.
GM