Mafia Capitale: sequestro beni per 100 milioni a imprenditore Guarnera

Campidoglio, Roma (Filippo Monteforte/Afp/ Getty images)
Campidoglio, Roma (Filippo Monteforte/Afp/ Getty images)

Nuovi risvolti nelle indagini dell’inchiesta di “Mafia Capitale”: sono stati sequestrati beni per circa 100 milioni di euro all’imprenditore Cristiano Guarnera, tra gli arrestati dell’inchiesta. Un montante che sarebbe stato “parte integrante dell’associazione”.
L’operazione è stata condotta dalla Guardia di Finanza di Roma. Secondo gli investigatori, “in seno all’associazione Mafia Capitale, facente capo a Massimo Carminati, la figura di Cristiano Guarnera si è nel tempo evoluta, trasformandosi da imprenditore colluso a imprenditore mafioso, affiliandosi al gruppo criminale e divenendo parte integrante dell’associazione stessa, mettendo a disposizione dell’organizzazione le proprie imprese nel settore dell’edilizia”.
Il provvedimento ha riguardato anche 3 terreni a Roma, a Sacrofano e Mentana e a Villaricca, vicino Napoli e a Pordenone, 178 immobili, 10 veicoli, tra auto e moto, uno yatch, ma anche alcune imprese legate al piano per l’emergenza abitativa e quote societarie e capitale sociale così come l’intero patrimonio aziendale della: Edilizia Piera Srl, dell’Immobiliare Torre Argentata costruzioni Srl, della Verdepamphili Srl, dell’Igma Costruzioni Srl del Gruppo immobiliare Universo Srl e il 52% del capitale sociale della Devil Custom Cycles Srl che opera nel settore della manutenzione e riparazione di veicoli.

Intanto, il tribunale del riesame di Roma ha confermato la custodia in carcere, con l’aggravante mafiosa per Salvatore Buzzi, Giovanni De Carlo ed altri nove indagati. Torna in libertà Riccardo Mancini, ex ad dell’Ente, mentre Giovanni Fiscon, ex direttore generale Ama va ai domiciliari.
Il presidente del Senato Pietro Grasso ha commentato che l’inchiesta su Mafia Capitale ha fatto emergere un mondo di mezzo che non fatico a identificare come mafia, perché anche le mafie sono cambiate: il volto violento e brutale della criminalità organizzata non è il più grave pericolo”.

C.D.