
Ha scoperto che il figlio di 4 anni non era suo e così un operaio 39enne – che si stava separando dalla moglie e che aveva chiesto conferme della propria paternità al test del Dna – si è suicidato, non riuscendo a reggere il dolore per il tradimento. L’operaio si era sposato 7 anni fa, e dopo 3 era nato il figlio, successivamente aveva scoperto di relazioni extraconiugali avute dalla moglie prima e dopo il concepimento.
Così, dopo la crisi, era arrivata – circa un anno fa – la richiesta di separazione, a cui era seguito impellente il bisogno di sapere se quel figlio fosse suo. Il test del Dna e poi la risposta, arrivata dal tribunale qualche giorno fa: il bambino non era sangue del suo sangue. A quel punto, l’uomo – ospite di un amico – ha deciso di farla finita: approfittando dell’assenza del padrone di casa, è sceso nel garage e si è stretto un cappio al collo, quindi si è lasciato andare.
Troppo grande il dolore per le menzogne e per l’onta subita dalla donna che aveva amato. Ai genitori il 37enne ha voluto lasciare un ultimo biglietto, spiegando le motivazioni del gesto. L’episodio è avvenuto nelle scorse ore nel vicentino.
GM