LAVORO: PRESTIGIACOMO BATTUTA DA MAGGIORANZA ALLA CAMERA – Nell’Aula della Camera ilMministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo vota diversamente dalla maggioranza, e non per errore. L’Assemblea di Montecitorio respinge per soli tre voti la proposta di sospendere l’esame del testo sulla libera imprenditorialità ed il sostegno del reddito avanzata dal Pd e sostenuta dalla Prestigiacomo che vota a favore della sospensione. Dopo il voto, visibilmente contrariata, prende le sue carte e lascia di corsa l’Aula, mentre dai banchi del Pdl c’è chi grida: «dimissioni, dimissioni».
La scena si svolge quando l’Aula deve esaminare l’articolo 5 della proposta di legge sull’imprenditorialità ed il sostegno al reddito, il quale contiene «disposizioni in materia ambientale». In particolare, l’articolo, in via transitoria, esonera le imprese costituite da disoccupati e cassintegrati dagli obblighi previsti in materia di comunicazione e catasto dei rifiuti, di registro di carico e scarico dei rifiuti e di iscrizione all’Albo nazionale dei gestori ambientali.
Sulla norma, difesa dalla maggioranza ma anche dal presidente della commissione Lavoro, Silvano Moffa (ex Pdl, poi Fli, ora Misto), il ministro Prestigiacomo aveva chiesto di soprassedere, osservando che quell’articolo si sovrappone alle novità che già sono in cantiere in materia di smaltimento dei rifiuti, aggiungendo che il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, si era impegnato a presentare parere contrario sull’articolo 5. Fli ed Udc non hanno appoggiato la richiesta di rinvio in Commissione, avanzata dal Pd, che non è passata per soli tre voti. A quel punto, Prestigiacomo ha preso le sue carte ed ha abbandonato l’Aula.
Visibilmente scossa e in lacrime, Stefania Prestigiacomo dice ai giornalisti di «non riconoscersi più» nel Pdl. In polemica con Fabrizio Cicchitto, sottolinea: «sono amareggiata per come sono andate le cose in Aula, pertanto, non mi riconosco più in questo Pdl, mi dimetto, me ne vado al gruppo misto, ma resto al governo. Ovviamente poi chiarirò tutto questo con il presidente Berlusconi». «Di sicuro – aggiunge Prestigiacomo – Fabrizio Cicchitto non può essere più il mio capogruppo».
Fonte: Ansa