2 AGOSTO 1990: INIZIA PRIMA GUERRA DEL GOLFO – E’ il 2 agosto del 1990 quando le truppe irachene invadono il territorio del Kuwait. Saddam Hussein, alla guida dell’Iraq dal 1979, giustifica ufficialmente l’azione con un pretesto etnico, sostenendo cioè l’appartenenza della popolazione dell’emirato alla comunità irachena. Le autorità di Baghdad accusano inoltre il Kuwait di usare il petrolio come strumento per danneggiare economicamente l’Iraq. In realtà si tratta di una sfida lanciata all’Occidente e in primo luogo agli Stati Uniti, che in quegli anni stanno adottando una linea ritenuta ambigua nella regione mediorientale, e soprattutto un modo per appropriarsi di sostanziose risorse petrolifere che permetterebbero di rimpinguare le casse dello Stato dopo la guerra contro l’Iran. Durante il conflitto, il governo di Saddam Hussein aveva beneficiato degli aiuti militari di numerosi Paesi ma in seguito all’invasione l’atteggiamento internazionale cambia radicalmente. L’azione irachena dà il via a quella che passerà alla storia come prima Guerra del Golfo. Si tratta di una minaccia agli interessi degli Usa, che ritengono fondamentale tutelare la sicurezza dell’Arabia Saudita, messa appunto a rischio dai contrasti tra Iran e Iraq. La missione militare avviata dal raìs rischia di sconvolgere gli equilibri, già precari, nella zona, cosa ritenuta intollerabile da parte statunitense.
Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite si riunisce e condanna l’invasione, chiedendo il ritiro dei militari di Saddam e decidendo sanzioni finanziarie. Nel frattempo l’allora presidente americano George Bush annuncia l’avvio di un’operazione, denominata Desert Shield, per evitare l’invasione irachena dell’Arabia Saudita. A novembre l’Onu vota la risoluzione 678, con cui si fissa l’ultimatum per il ritiro dei militari dal Kuwait al 15 gennaio del 1991 e viene, in pratica, autorizzato l’uso della forza contro le truppe di Saddam. L’Iraq non rispetta la scadenza, innescando così l’operazione Desert Storm, cioè l’intervento militare di una coalizione formata da 34 Paesi. La guerra si conclude nel giro di pochi giorni, il 28 febbraio, con la vittoria della coalizione e il ritiro degli iracheni.
Tatiana Della Carità