Mafia, al processo Mori parla il pentito Lo Verso: Mandalà mi disse che eravamo coperti con Schifani e altri politici

Il boss mafioso Bernardo Provenzano

MAFIA: PROCESSO MORI – Questa mattina il pentito di mafia Stefano Lo Verso (da quasi un anno collaboratore di giustizia) ha deposto la sua testimonianza davanti ai giudici del processo a carico del generale dei carabinieri Mario Mori e del colonnello Mauro Obinu, entrambi accusati di favoreggiamento aggravato a Cosa Nostra  e della mancata cattura del super boss di Corleone Bernardo Provenzano risalente all’ottobre del ‘95.

L’ex boss di Ficarazzi Lo Verso si è presentato  in giacca e cravatta nell’aula bunker del carcere Ucciardone di Palermo (accompagnato da agenti di scorta e dal suo legale), ed è stato interrogato per circa quattro ore in merito ai suoi rapporti dal 1991 in poi con gli altri boss siciliani e in particolare con Provenzano (del quale si occupava durante la sua latitanza). Provenzano gli avrebbe tra le altre cose rivelato  – tra il 2003 e il 2004 – che “Lo Stato lo sa chi ha voluto le stragi mafiose del ’92”, mentre Nicola Mandalà (altro boss, di Villabate) gli avrebbe parlato di contatti assicurati con Schifani, Dell’Utri, Cuffaro e Romano. “’Me lo disse per tranquillizzarmi perchè io avevo dei problemi per la realizzazione di una chiesa a Ficarazzi. Allora lui mi rassicurò dicendomi che eravamo coperti a livello nazionale e locale”, ha rivelato oggi il pentito.

Annarita Favilla