NAPOLI: PIZZA PER PARLAMENTARI – Il costo di una pizza? 100 euro. Caffè e cornetto? 90 euro. Un panino lo paghi invece 350 euro. Non si tratta della solita frode commerciale messa in atto contro ignari turisti giapponesi, ma di una vera e propria iniziativa partita da alcuni commercianti napoletani. Il loro bersaglio non sono però i comuni cittadini, ma solo i parlamentari italiani.
Contro i privilegi della casta e i prezzi ridicoli dei ristoranti di Camera e Senato, i commercianti napoletani, novelli Robin Hood, provano a loro modo a ripristinare un po’ di giustizia sociale contro chi “lavora pochissimo, viaggia a “scrocco”, entra gratis a teatro e allo stadio e mangia con soli 7 euro”, come ha denunciato nei mesi scorsi all’Espresso il deputato Carlo Monai. Nel frattempo, il governo sta pensando di ridurre ai dipendenti pubblici i già esigui buoni pasto, sempre più utilizzati per fare la spesa al supermercato, nel tentativo di risparmiare qualche euro, piuttosto che per pranzare; semplicemente non bastano.
Come è noto, fantasia e spirito di iniziativa non mancano ai napoletani, che si sono lanciati in questa originale e provocatoria iniziativa, destinata a far pagare di più a chi guadagna di più e che, secondo quanto dicono, non lascia nemmeno mance.
“Non accettiamo più che mentre gli italiani devono stringere la cinghia, loro mangiano e viaggiano gratis”, ha detto, riferendosi ai parlamentari, Francesco Emilio Borrelli, commissario regionale dei Verdi della Campania, ideatore della provocatoria iniziativa insieme al presidente dell’Associazione pizzaioli napoletani, Sergio Miccù. “È ora che anche loro paghino il conto – ha aggiunto Borreli – e se non lo fanno spontaneamente, li obbligheremo noi facendogli aumentare i costi dei prodotti di consumo alle stelle. La patrimoniale gliela imporremo con i fatti“.
Il presidente di pizzaioli napoletani ha invitato tutti i suoi colleghi ad aderire all’iniziativa, facendo pagare ai parlamentari 100 euro per una pizza. L’auspicio è quello che l’iniziativa si estenda a tutta Italia.
“La battaglia contro i privilegi della casta deve essere serrata e coordinata a livello nazionale”, ha sottolineato Borrelli. I parlamentari “devono rinunciare ai loro vergognosi privilegi con le buone o le cattive maniere. Da Napoli parte questa rivolta“, ha concluso.
Valeria Bellagamba