FRANCIA: CHIUSE 900 AZIENDE – In questo mercoledì di fine dicembre, sembra che i quotidiani francesi facciano fatica a parlare d’altro. La pubblicazione di uno studio realizzato dal’osservatorio Trendeo per il giornale economico e finanziario Le Echos, in edicola oggi, sta suscitando infatti notevole allarmismo Oltralpe. Lo studio, avente ad oggetto gli effetti della crisi economica del 2008-2009 in Francia, ha rivelato che quasi novecento aziende francesi sono state chiuse nel corso degli ultimi tre anni, causando la perdita di 100.000 posti di lavoro.
Stando a quanto pubblicato dal quotidiano transalpino, Trendeo avrebbe rilevato 880 annunci di chiusura di aziende nel corso degli ultimi tre anni, di cui 400 solo nel 2009 e 200 nel 2011. Nello stesso tempo, sarebbero state recensite solamente 494 nuove aziende. “Bilancio: la Francia conta circa 385 aziende in meno oggi che all’inizio del 2009”, mette in luce il giornale. Quest’ultimo, sempre citando Trendeo, annota l’enorme divario in difetto fra posti di lavoro creati e persi in Francia, nel corso degli ultimi tre anni. “L’anno 2012 si annuncia difficile. La ripresa dei progetti e delle assunzioni, constatata a partire dall’estate 2010, si è interrotta già da qualche mese”, rileva il quotidiano, secondo il quale la crisi del 2008-2009 ha “violentemente accelerato il movimento” di distruzione del tessuto industriale francese iniziato con la crisi petrolifera del 1973.
Se l’aeronautica, l’agroalimentare e il lusso si sono confermati creatori netti di impiego, l’high-tech ed il settore automobilistico, farmaceutico, chimico e metallurgico sono stati profondamente colpiti dalla crisi. L’automobile, in particolare, si è aggiudicata il titolo di grande vittima della recessione economica di questi ultimi anni, con la soppressione di 30.000 posti di lavoro a partire dal 2009. Ad aggravare il bilancio, infine, partecipa un nuovo aumento della disoccupazione registrato proprio nel corso di questa settimana.
Flavia Lucidi