
GOLFO PERSICO – Nello Stretto di Hormuz la tensione tra Irane usa non accenna a placarsi e, nella giornata di ieri, il governo di Teheran ha annunciato il compimento di due test missilistici, quasi fosse una risposta alla minaccia di nuove sanzioni chieste dalla Casa Bianca. Non si tratta di missili balistici a lunga gittata, bensì di missili terra-aria a media gittata, dotati “della più recente tecnologia volta a colpire obiettivi ‘invisibili’ e sistemi intelligenti che provano a interromperne la traiettoria”, ha spiegato l’ammiraglio Mahmoud Mousavi che ha aggiunto: “Gran parte delle nostre unità navali si posizionerà in modo tale da rendere impossibile, se Teheran lo riterrà necessario, il transito a qualunque nave”.
Così facendo l’Iran lancia il guanto di sfida e contemporaneamente lascia aperto uno spiraglio al dialogo, dopo la richiesta inviata all’Ue di riprendere i colloqui sul proprio programma nucleare. Ma a far preoccupare è l’annuncio dato dalla Repubblica islamica sull’arricchimento di una barra di uranio avvenuta, per la prima volta, all’interno della nazione e che servirà ad alimentare il reattore di ricerca nucleare di Teheran. Ma dall’Iran assicurano che la ricerca nucleare non avrà scopi bellici, bensì soltanto civili. Ma Washington sembra voler proseguire sulla strada delle sanzioni ai danni delle istituzioni finanziarie che hanno rapporti con la banca centrale iraniana, annunciate le quali la moneta iraniana, il rial, ha subito un temibile crollo. Ma il presidente Ahmadinejad ha annunciato che il sistema finanziario del Paese riuscirà ad attutire il colpo e a reagire.
nuove sanzioni contro le istituzioni finanziarie che hanno rapporti con la banca centrale iraniana
Luigi Ciamburro