
MONTI SU CRISI EURO – Dopo l’incontro di oggi a Londra con David Cameron, il premier italiano Mario Monti ha affermato che il governo italiano lavorerà insieme a quello britannico “per il mercato unico”. Monti ha detto che “è opportuno trasformare le difficoltà in una prospettiva migliore e quindi condividiamo la visione che ha Cameron e cioè quella di sfruttare, da parte dell’Europa, gli asset nei mercati. Ecco perché – ha aggiunto il premier – abbiamo rinnovato la nostra volontà di lavorare per un mercato singolo che deve fare un passo in avanti per quanto riguarda i servizi. Vogliamo inoltre l’apertura dei mercati nazionali e, come Italia, siamo molto attaccati all’idea di avere una forza più grande grazie alla credibilità proprio di questi mercati”. “Con Cameron abbiamo discusso di temi nazionali ed europei – ha proseguito Monti – Tra la Gran Bretagna e l’Italia c’è una condivisione dei valori, delle iniziative politiche e interesse profondo per l’Europa e anche per le soluzioni della crisi dell’eurozona”
“Mario Monti è un leader forte”, ha detto il premier britannico David Cameron ai giornalisti durante la conferenza stampa a Dowining street con il nostro Presidente del Consiglio. “La Gran Bretagna appoggia il Fondo Monetario internazionale ed è aperta a un aumento delle sue risorse”, ha affermato il premier britannico in merito alla crisi “ma è l’Eurozona che deve sostenere l’Euro“, ha sottolineato. Per uscire dalla crisi l’Europa ha bisogno di una “agenda a lungo termine”, ha detto Cameron, “al Consiglio europeo del 30 gennaio possiamo cominciare con mercato digitale, servizi, crescita“. “Serve una riforma del mercato unico, dobbiamo aprire tutte le economie, specie quelle dei paesi indebitati”, ha proseguito il Primo Ministro britannico, sostenendo che “sono stati fatti progressi per la crisi dell’Eurozona in termini di sostegno alle banche europee“, con interventi “che avranno un impatto”. Tuttavia “dobbiamo essere realisti”, ha sottolineato, “ciò che è stato fatto finora non funziona a sufficienza“, per questo Cameron ha auspicato interventi per un “firewall” contro il rischio di contagio e “soluzioni consistenti e rapide per la Grecia”.
Ad un certo punto, nel corso della conferenza stampa, c’è stato tra David Cameron e Mario Monti un momento di ilarità che ha ricordato quello tra Angela Merkel e Nicolas Sarkozy su Berlusconi al vertice di Bruxelles del 23 ottobre scorso. Ma questa volta la vittima è stata proprio la Merkel: alla domanda di un cronista su cosa pensassero Cameron e Monti della dichiarazione della cancelliera tedesca di non sapere che cosa la Germania avrebbe potuto fare di più contro la crisi dell’Euro, il premier britannico ha sorriso imbarazzato e poi si è rivolto a Monti per chiedergli se voleva rispondere lui per primo. A quel punto il premier italiano ha risposto ironicamente: “Con piacere, primo ministro”. Tutti i giornalisti presenti sono scoppiati a ridere. “Noi alla Germania non chiediamo niente“, ha quindi risposto con orgoglio Monti, tornato serio, “chiediamo solo una migliore governance dell’Eurozona“.
Più tardi Mario Monti ha presenziato un’altra conferenza stampa alla Borsa di Londra, dopo aver tenuto una lezione alla London School of Economics. In questa circostanza il premier italiano ha parlato nuovamente di governance dell’eurozona non adeguata finora a risolvere la crisi. Monti ha sollevato la necessità di migliorare dunque la governance su disciplina, “firewalls” per evitare i contagi e sulla crescita economica. La crescita è infatti la priorità per il Presidente del Consiglio italiano per uscire dalla crisi. “Siamo d’accordo che la disciplina fiscale è condizione necessaria ma non sufficiente“, ha sottolineato, sostenendo la concordanza di vedute sul punto tra governo italiano e britannico. “La crescita dovrà andare di pari passo con il consolidamento del bilancio”, ha ribadito Monti.
“Sarei felice se il Trattato fosse a 27”, ha aggiunto il premier italiano con riferimento al fiscal compact, il nuovo patto di bilancio europeo a cui però la gran Bretagna ha detto no al vertice dell’8-9 dicembre di Bruxelles.
Redazione
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