Golpe alle Maldive: si dimette il presidente Nasheed, gli succede Waheed Hassan

Mohamed Nasheed

COLPO DI STATO ALLE MALDIVE – Il presidente delle Maldive Mohamed Nasheed è stato costretto alle dimissioni, dopo il colpo di stato esploso oggi nella capitale Malè, per fortuna senza vittime. Nell’arcipelago la tensione era cresciuta già nelle scorse settimane, dopo che il presidente Nasheed aveva ordinato l’arresto del capo della Corte penale, il giudice Abdulla Mohammed, accusato di aver scarcerato per motivi politici un oppositore. La notte scorsa gli eventi sono precipitati quando centinaia di oppositori insieme ad agenti di polizia hanno iniziato a radunarsi a Malè, per poi prendere d’assalto questa mattina il quartier generale dell’esercito. I militari hanno tentato di respingere gli assalitori con i gas lacrimogeni, ma intorno alle 11.00 gli oppositori avevano preso il controllo della situazione, mentre la polizia aveva occupato la sede della televisione di stato. La sede del partito Democratico delle Maldive, fondato da Nasheed, veniva incendiata.

Intanto, mentre Nasheed veniva deposto, giurava come 5° presidente delle Maldive il vicepresidente Mohammed Waheed Hassan. Il giuramento è avvenuto nel Majlis, il Parlamento delle Maldive, nelle mani del presidente della Corte suprema Ahmed Faiz Hussain. Waheed Hassan, ex alto funzionario dell’Unicef, è conosciuto in ambito internazionale ed è ritenuto un moderato, è a capo del partito Gaumee Itthihaad (Partito dell’unità nazionale), fondato nel 2008, quando salì al potere insieme all’ex presidente Nasheed.

Fonti vicine all’ex presidente hanno parlato di un “golpe dell’ex regime”. Il fratello di Mohamed Nasheed, Ibrahim, ha accusato le forze di sicurezza di trattenere l’ex presidente contro la sua volontà. Nasheed ha annunciato il suo ritiro in televisione: “Mi dimetto perché non sono una persona che vuole governare con il potere. Penso che se il governo fosse rimasto avrebbe dovuto usare la forza e fare del male a molti cittadini”, ha dichiarato il presidente dimissionario che, da quando era a capo dell’opposizione, aveva fatto una scelta politica di non violenza.

Redazione

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