Lega Nord: accordo Bossi-Monti sullo Statuto regionale del Veneto

 

LEGA NORD – Dopo il silenzio sull’incontro tra Silvio Berlusconi e Umberto Bossi, il leader della Lega Nord svela le carte, confessa di aver parlato di legge elettorale, ma ribadisce che l’alleanza con il Pdl è soltanto un ricordo. Ieri pomeriggio il Senatur, insieme a Luca Zaia, è entrato a Palazzo Chigi per un incontro con il tanto criticato premier Mario Monti per parlare del nuovo Statuto regionale del Veneto, dopo l’impugnazione effettuata dal Governo. Al termine del colloquio la delegazione del Carroccio non ha rilasciato dichiarazioni in merito, ma Bossi ha lapidariamente sentenziato: “E’ andato bene. Sul Veneto mi pare si sia trovato un accordo”. Mentre Luca Zaia ha dichiarato: “Tutto è bene ciò che finisce bene”.

L’incontro ha rappresentato anche un tentativo di avvicinamento tra l’esecutivo tecnico e la Lega Nord, da sempre contraria a questo governo mai votato dai cittadini e che, secondo le accuse leghiste, rema contro il Nord Italia. Soprattutto dopo aver dichiarato la fine di ogni alleanza con il Pdl, il Carroccio deve trovare una sponda con il governo, onde evitare il rischio dell’approvazione di una legge elettorale sfavorevole e che mira ad isolare le ‘ali’ parlamentari, Lega e Idv primi fra tutti. Motivo per cui ieri si è giunti a un accordo più ‘soft’ sullo statuto del Veneto che fino a poco tempo fa veniva paventato come il primo vero passo per l’autonomia regionale. Ma ciò non significherà che deputati e senatori padani rinunceranno all’opposizione in Parlamento che potrebbe apportare nuovi consensi elettorali, visti i provvedimenti impopolari adottati dal governo Monti.

In serata Umberto Bossi non parla dell’incontro con il premier, ma riafferma che l’asse Lega-Pdl non esiste più, almeno fino a quando il partito di Angelino Alfano appoggerà l’attuale esecutivo. Gli fa eco Roberto Maroni che punta l’indice contro il Pdl: “Noi siamo in grado di competere con qualunque modello elettorale” ma lo scopo del Carroccio è quello di “evitare di essere fregati, visto che c’è aria di inciucio Pdl-Pd per risolvere alcune anomalie, come quella della Lega… Non posso dire ‘siamo amici’ – ha puntualizzato Maroni riferendosi al Pdl – e poi ogni volta che posso ti metto due dita negli occhì: che amici sono questi? Non sono amici, al massimo conoscenti“.

 

Luigi Ciamburro

 

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