Gli Usa si salvano dal “baratro fiscale”: tasse aumentate ai redditi sopra i 450mila dollari

Il presidente Usa Barack Obama (Getty Images)
Ieri notte (ora italiana) i politici statunitensi (democratici e repubblicani), dopo settimane di aspre discussioni, hanno trovato l’accordo per scongiurare l’ormai fantomatico “Fiscal Cliff”, cioè il baratro fiscale che, se attuato, avrebbe aumentato le tasse al 98 per cento dei cittadini statunitensi e apportato tagli importantissimi per la spesa sociale, già molto esigua negli Usa. Il Senato ha quindi votato in maniera trasversale e compatta, con 89 si e solo 8 no. L’accordo raggiunto, in pillole, prevede l’aumento della tassazione a chi guadagna più di 450mila dollari l’anno e rinvia di due mesi i tagli alla spesa pubblica. Passato lo scoglio del Senato ora il provvedimento in giornata dovra essere sottoposto al voto della Camera.

Nel dettaglio l’accordo tra la Casa Bianca e i repubblicani prevede: tagli alle tasse sul reddito per i singoli che guadagnano meno di 400mila dollari all’anno, e per le coppie che ne guadagnano meno di 450mila dollari annui. Per chi guadagna di più l’aliquota fiscale passa dal 35% al 39,6%. La tassa sulla successione aumenta dal 35% al 40%. Così come aumenta anche la tassa sulle plusvalenze e i dividendi, per i redditi superiori a 400mila dollari (450mila per le famiglie), che passa dal 15% al 20%.

Per non mettere in difficoltà la classe medio-piccola (che sarebbe stata la più colpita dal Fiscal Cliff), già toccata pesantemente dalla crisi economica, il Senato degli Stati Uniti ha deciso di: prorogare l’indennità di disoccupazione anche a chi è disoccupato da più di un anno; mantenere le aliquote della Minimun Tax (che permetterà un risparmio per ogni nucleo familiare calcolato intorno ai 3mila dollari l’anno); estendere per altri 5 anni i crediti di imposta per l’infanzia; estendere per un anno i crediti di imposta sugli investimenti commerciali in nuove proprietà e attrezzature, sulla ricerca e lo sviluppo e per le energie rinnovabili. Per chi è stato licenziato da almeno

E, cosa forse più importante, infine, il decreto prevede un rinvio di due mesi dei tagli alle spesa pubblica. Questo ulteriore tempo a disposizione permetterà al Presidente Obama di cercare e magari trovare soluzioni che permetteranno di non intaccare il welfare statunitense.

Redazione Online