
Bufera sul Monte dei Paschi di Siena per lo scandalo dei derivati. Questa mattina, a Siena, si è aperta l’assemblea straordinaria degli azionisti della banca, che dovrà approvare i Monti-bond, il prestito del governo necessario all’istituto per coprire il buco finanziario lasciato dalla gestione precedente e che ammonterebbe a circa 700 milioni di euro.
La vicenda dello scandalo dei derivati al Monte dei Paschi è stata ricostruita da un’inchiesta del “Fatto Quotidiano”, che ha messo in luce come negli anni tra il 2008 e il 2009, quando la banca senese era guidata da Giuseppe Mussari, poi nominato presidente dell’Abi e dimessosi in questi giorni, furono sottoscritti dal Monte dei Paschi titoli finanziari “tossici”, prima con Deutsche Bank e poi con la giapponese Nomura, per occultare le ingenti perdite.
Lo scandalo ha provocato forti imbarazzi al Partito democratico, da sempre legato per ragioni storiche e politiche alla banca di Siena. Il leader del Pd, Pier Luigi Bersani, ha smentito qualunque coinvolgimento del suo partito, respingendo le critiche. Tuttavia, il premier uscente Mario Monti ha dichiarato oggi ai microfoni della trasmissione ‘Radio Anch’io’: “Il Pd c’entra in questa vicenda”, perché “ha sempre avuto molta influenza sulla banca e sulla vita politico-culturale” di Siena.
E’ polemica anche sulla Banca d’Italia. Sulla gestione di Monte dei Paschi avrebbe dovuto infatti vigilare l’Istituto di Via Nazionale, all’epoca dei fatti guidato dall’attuale presidente della Bce, Mario Draghi. In un comunicato diffuso due giorni fa, Bankitalia ha respinto le proprie responsabilità, affermando che “la vera natura di alcune operazioni riguardanti il Monte dei Paschi di Siena riportate dalla stampa è emersa solo di recente, a seguito del rinvenimento di documenti tenuti celati all’autorità di vigilanza e portati alla luce dalla nuova dirigenza di Mps”.
A Bankitalia ha però risposto il Ministro dell’Economia Vittorio Grilli, dichiarando che “la situazione di Mps non è una novità, non è un fulmine a ciel sereno. Conoscevamo le sue problematicità già da un anno”. E ha aggiunto: “Sui controlli dico solo che sono di competenza di Banca d’Italia“.
“Sbaglia chi adombra mancanza di supervisione”a, ha risposto il Governatore di Bankitalia Ignazio Visco, sottolineando che l’istituto da lui guidato “non ha nulla da nascondere”. Mps è una banca “stabile”, ma Bankitalia ha avviato “un’indagine”, ha aggiunto Visco. Le dichiarazioni del governatore sono state riportate da Bloomberg.
Sulla disputa tra Ministero dell’Economia e Tesoro e la Banca d’Italia è però intervenuto subito il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che ha manifestato “piena fiducia nella Banca d’Italia” nella risoluzione della questione del Monte dei Paschi. Successivamente si sono stemperati i toni tra Via Nazionale e il Tesoro. Il portavoce di Grilli ha dichiarato che non c’è “nessuna divergenza” con Bankitalia, aggiungendo, anzi, che i rapporti “non sono ottimi ma eccellenti”; allo stesso modo Bankitalia ha assicurato che con il Tesoro “non c’è alcun contrasto, ma piena collaborazione”.
Nel suo intervento di oggi a “Radio Anch’io”, Mario Monti ha comunque voluto precisare che la sua affermazione su un coinvolgimento del Partito Democratico nel caso Mps non rappresenta un attacco a Pier Luigi Bersani: “Io non sono qui per attaccare Bersani – ha sottolineato Monti -, ma il fenomeno storico della commistione fra banca e politica, che va ulteriormente sradicato“, perché è una “brutta bestia”. Forse questa precisazione di Monti ha a che fare con eventuali future alleanze politiche per il dopo elezioni? Ai posteri l’ardua sentenza.
Il premier ha quindi affermato che ora bisogna “sottrarre Mps dalla confusione che è stata creata per evidenti ragioni” politiche: “Non è in questione il tema dei controlli”, ha aggiunto Monti, andando così in soccorso di Banca d’Italia e Consob, finite in queste ore nell’occhio del ciclone con le accuse di mancata vigilanza sulla banca senese.
La stesso consiglio di amministrazione del Monte dei Paschi, guidato del nuovo presidente Alessandro Profumo, ha espresso in un comunicato “profondo sconcerto” per la strumentalizzazione politica della vicenda, dato che la situazione della banca “è completamente sotto controllo”, è stato precisato.
La polemica politica però va avanti, con gli attacchi più duri provenienti da Beppe Grillo e dalla Lega Nord. “Quello che hanno fatto alla banca Monte dei Paschi è peggio della Tangentopoli, di Craxi e di Parmalat insieme”, ha dichiarato oggi Grillo al suo arrivo nella sede dell’assemblea del Monte dei Paschi. “Hanno fatto di un partito una banca e di una banca un partito”, ha aggiunto il fondatore del Movimento 5 Stelle, attaccando il Pd e chiedendo l’istituzione di una commissione di inchiesta sulla vicenda. Grillo propone anche la nazionalizzazione del Monte dei Paschi.
Cori e volantini di protesta, da parte di esponenti della Lega Nord e di Rivoluzione Civile di Ingroia, hanno accolto oggi la dirigenza del Monte dei Paschi mentre entrava all’assemblea.
Sull’ammontare del prestito che lo Stato concederà alla banca, Monti ha voluto precisare che “non si tratta di 3,9 miliardi, ma di soldi che verranno rimborsati e con alto tasso di interesse”. “Non sono 3,9 miliardi – ha rimarcato il premier -, ma due miliardi perché per il resto sono rimborsi dei precedenti Tremonti-bonds“, ovvero di un altro prestito già accordato alla banca. Monti ha quindi respinto “qualsiasi parallelismo con l’Imu”, fatto in questi giorni da diversi esponenti politici: “I 4 miliardi di Imu vanno allo Stato e ci restano”, ha sottolineato il premier.
Per rispondere alle polemiche politiche, comunque, oggi il Ministro dell’Economia, Finanze e Tesoro Grilli riferirà al Parlamento sulla vicenda del Monte dei Paschi di Siena.
Tra i politici, chi non ha gridato allo scandalo è Silvio Berlusconi, che sul Monte dei Paschi ha detto: è una banca a “cui voglio bene”, visto che “grazie a lei potei costruire Milano 3”.
Valeria Bellagamba
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