E’ scoppiato a Napoli il caso relativo all’indagine che la procura sta effettuando sulla gestione degli appalti per l’America’s Cup. Dopo l’apertura dell’inchiesta, oggi la Guardia di finanza si è recata presso le sedi degli uffici delle cinque persone indagate ed ha effettuato una perquisizione. Le persone al momento iscritte nel registro della procura sono Attilio Auricchio, Claudio De Magistris, Paolo Graziano, Mauro Hubler, Maurizio Maddaloni. Tutti sono indagati per turbativa d’asta.
A destare la polemica è la presenza, tra i sospettati, del fratello del primo cittadino di Napoli, Luigi De Magistris e di Auricchio, capo di gabinetto comunale. A questo riguardo il sindaco ha deciso di diffondere un comunicato.
“Sono assolutamente sereno, come sempre. Sono, altresì, convinto che i miei collaboratori abbiano agito con correttezza, a partire da mio fratello Claudio, come dimostreranno le indagini della magistratura in cui ho fiducia”, ha scritto De Magistris. “Sulla correttezza di Claudio e Attilio non ho dubbi – ha continuato – da un lato il miglior carabiniere che abbia conosciuto nella mia vita, ancora inseguito per aver lavorato al mio fianco quando espletavo le funzioni di pm in Calabria contro le varie e multiformi criminalità organizzate, e dall’altro lato mio fratello, il quale ha rinunciato ad interessi personali per quelli pubblici”.
Ai detrattori De Magistri ha dedicato la conclusione della nota: “In questa città’ – conclude il sindaco – c’è chi non tollera che abbiamo messo alla porta affaristi, camorristi e lobbisti e si cerca il nostro tallone di Achille. Lo troveranno prima o poi: e’ la nostra follia di non avere interessi personali. Siamo una casa di vetro, accomodatevi, non abbiamo scheletri, siamo umani con i nostri errori e i nostri difetti, noi andiamo avanti, in direzione ostinata e contraria, senza sosta e senza temere nulla”.
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