Repubblica centrafricana, escalation violenze: 400 morti in tre giorni

Soldati francesi che hanno arrestato ribelli seleka (Getty images)

Da tre giorni, in Repubblica centrafricana, si sono intensificati gli scontri nella nella capitale Bangui dove secondo gli ultimi dati comunicati dalla Croce Rossa Internazionale e dal ministro degli Esteri francesi Laurent Fabius, sono morte almeno 400 persone.
“Abbiamo contato 400 morti, la calma è tornata a Bangui anche se vi sono ancora episodi di tensione. Il nostro ruolo a Bangui è chiaro ed è quello di garantire la sicurezza. E’ stato dato l’ordine di disarmare le milizie ed è’ ciò che stiamo facendo”, ha detto Fabius ricordando la risoluzione Onu con la quale è stato dato il mandato alla Francia di intervenire nel Paese, dove erano già di stanza alcune centinaia di soldati francesi. Ieri il presidente francese François Hollande ha fatto sapere che ci sono circa 1600 soldati francesi sollecitando l’aiuto dell’Unione europea per il finanziamento di una nuova forza di intervento rapida nel continente africano.
Dal canto suo l’Unione Africana ha deciso di aumentare il suo contingente da 3.600 militari a 6.000.
L’Ue ha fatto sapere che atrtiverà un ponte aereo per appoggiare le operazioni umanitarie tra Douala e Bangui.

Gli scontri a Bangui hanno luogo tra fazioni religiose opposte di cristiani e musulmani: i membri della coalizione ribelle Seleka contrasta i vigilantes cristiani, sostenitori del presidente deposto François Bozizé, che puntano a riottenere il potere nel Paese africano.

Redazione