Flavio Briatore rinviato a giudizio: reati fiscali legati allo Yacht “Force Blue”

Flavio Briatore (Getty Images)
Flavio Briatore (Getty Images)

 

Flavio Briatore è stato rinviato a giudizio dal gup Nadia Magrini per reati fiscali legati al noleggo di “Force Blue”, il megayacht sequestrato nel 2010 al largo della Spezia.

L’accusa sostiene che, per non pagare l’Iva e le accise sul carburante, l’imprenditore cuneese avrebbe simulato un’attività commerciale di noleggio del “Force Blue”.

Il sequestro era stato portato a termine poiché la nave, battente bandiera extra Ue, era intestata ad una società di charter con il compito di affittarla all’offerente migliore e più affidabile. Gli accertamenti della Finanza, tuttavia, avevano constatato un uso esclusivo dello yacht al solo Briatore, tant’è vero che Elisabetta Gregoraci e il figlio di pochi mesi si trovavano a bordo dell’imbarcazione al momento del sequestro.

Il Fisco italiano aveva richiesto alla società di charter circa 4 milioni di euro tra multe ed imposte: infatti, in seguito all’uso da parte di un cittadino Ue di un’imbarcazione con bandiera Extra Ue in acque comunitarie, si concretizzava l’accusa di evasione fiscale dell’Iva e delle accise sul carburante.

Secondo il gip di Genova dell’epoca, tuttavia, l’imprenditore “aveva creato un doppio schermo di interposizione tra sè e l’imbarcazione mediante l’utilizzo di una società (la “Autumn“) posseduta da un ‘trust’. Sulla base degli elementi acquisiti appare dimostrato che il proprietario dell’unità è proprio Flavio Briatore”, scriveva il gip Ferdinando Baldini nel decreto di sequestro.

 

Redazione