
Nel mondo del Movimento 5 Stelle, torna a parlare il professor Paolo Becchi, da mesi in rotta con la leadership di Beppe Grillo, ma questa volta lo fa dalle colonne del quotidiano ‘Il Messaggero’ e non certo per incoraggiare l’azione pentastellata, quanto per redarguire il portavoce nazionale: “Certe volte si muove come un dilettante. Dopo l’alluvione è tornato a Genova ma invece di presentarsi con gli stivaloni e con la pala come avrebbe dovuto fare è sceso da Sant’Ilario in scooter. Ma dico?! Anche mio figlio, che è un suo simpatizzante e ha 17 anni, quando lo ha visto arrivare in quel modo si è indignato”.
Becchi dice di avere “la netta impressione che si stia per commettere un grave errore. Se la prospettiva è il crollo allora è bene sapere che per il Movimento questa non sarà una decrescita felice”. Poi prosegue nell’attacco a Beppe Grillo: “E’ andato al Parlamento europeo e ha litigato con un giornalista che voleva fargli una domanda. Ma se non voleva rispondere perché ha indetto la conferenza? Nessuno l’obbligava. Chissà chi lo consiglia. E vogliamo parlare della denuncia presentata in procura contro il patto del Nazareno? Sul web stanno ancora ridendo”.
Regionali, il flop è nell’aria?
Quindi sulla scelta di Grillo di non partecipare ai comizi di chiusura in Emilia Romagna e in Calabria per le regionali, Becchi ribadisce: “Allora si è stancato e vuole passare la mano a qualcun altro. Perché uno che fa il capo politico di un Movimento, non può rendersi conto che la sua presenza a Reggio Calabria o in Emilia Romagna può valere anche 2 o 3 punti. Sono percentuali che in termini di voti fanno la differenza”.
Qualche giorno fa, in un videomessaggio, Grillo aveva fatto un’ipotesi sul voto in Calabria: “Le comunali di Reggio Calabria? Abbiamo scherzato per noi il 2,5% è una enormità. Con le Regionali magari prenderemo il 2,2%. Credo che sia giunto il momento di fare qualcosa di diverso.. anche per noia! Fate uno scatto di curiosità, provate una giunta 5 Stelle! Provateci, magari mettiamo lì due-tre consiglieri, non si tratta di prendersi la Regione, non ce la faremo, sennò rimarrete lì con mancu li cani”.
Una stima al ribasso, che non sembra avere maggiori pretese in Emilia Romagna, dove Max Bugani, fedelissimo di Beppe Grillo, ha ammesso: “Dobbiamo crescere, imparare dagli errori e presentarci pronti per governare tra cinque anni”. Come dire, “stavolta è andata, ma siamo pronti a riprovarci”.
I sondaggi, peraltro, sembrano dare ragione a queste analisi sul voto alle regionali; secondo le intenzioni di voto in Calabria, effettuate da ‘Chi quadro’ e pubblicate su ‘Il Quotidiano del Sud’, a vincere in regione sarà il candidato della coalizione di centro sinistra, Mario Oliverio, con il 47% dei consensi, mentre Nuccio Cantelmi, candidato pentastellato, si fermerebbe di poco sotto il 4%. Rumors, ma nessun sondaggio ufficiale in Emilia Romagna, dove l’exploit potrebbe farlo il candidato della Lega Nord e della coalizione di centrodestra Alan Fabbri: nella Regione dove tutto è nato, un flop sarebbe davvero molto più di un’occasione persa per il Movimento 5 stelle.
GM