Rifiuti, maximulta Ue a Italia. Reazione di Galletti: “Discariche già in sicurezza”

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Rifiuti (Getty Images)

Maxi multa da 40 milioni di euro comminata dalla Corte di giustizia dell’Unione europea per inadempimento delle direttive comunitarie in materia di rifiuti. Secondo i giudici, sarebbero state 198 le discariche non ancora conformi alla direttiva “rifiuti”, al momento dei controlli. Di queste, 14 non erano conformi alla direttiva “rifiuti pericolosi” e due non erano conformi alla direttiva “discariche di rifiuti”. L’Italia dunque “non ha adottato tutte le misure necessarie a dare esecuzione alla sentenza del 2007 e che è venuta meno agli obblighi ad essa incombenti in forza del diritto dell’Unione”, scrive la Corte Europea.

“Violati in modo persistente” l’obbligo di “recuperare i rifiuti o smaltirli senza pericolo per l’uomo o per l’ambiente” e quello – a carico del detentore – di “consegnarli a un raccoglitore che effettui le operazioni di smaltimento o di recupero di rifiuti o di provvedere egli stesso a tali operazioni”. Prosegue la Corte: “l’Italia non si è assicurata che il regime di autorizzazione istituito fosse effettivamente applicato e rispettato, non ha assicurato la cessazione effettiva delle operazioni realizzate in assenza di autorizzazione e non ha neppure provveduto a una catalogazione e un’identificazione esaustive di ciascuno dei rifiuti pericolosi sversati nelle discariche. Infine, continua a violare l’obbligo di garantire che per determinate discariche sia adottato un piano di riassetto o un provvedimento definitivo di chiusura”.

Da qui la dura condanna di oggi che prevede che  l’Italia versi una penalità semestrale a far data da oggi e fino all’esecuzione della sentenza del 2007. La penalità sarà calcolata, per quanto riguarda il primo semestre, a partire da un importo iniziale di 42,8 milioni. Da questa cifra, verranno detratti 400 mila euro per ciascuna discarica contenente rifiuti pericolosi messa a norma e 200 mila euro per ogni altra discarica messa a norma.

La replica di Galletti

Sulla base della multa e della tempistica con la quale viene comminata, si è mosso il ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, che ha replicato: “La sentenza della Corte di Giustizia europea che obbliga l’Italia a pagare una pesante multa per la gestione delle discariche sanziona una situazione che risale a sette anni fa. In questo tempo l’Italia si è sostanzialmente messa in regola”.

Questi i numeri in mano a Galletti, che discostano da quelli che hanno portato la Corte europea a comminare la maximulta: “Siamo passati da 4.866 discariche abusive contestate a 218 nell’aprile 2013. Una cifra che a oggi si è ulteriormente ridotta a 45 discariche. Con la legge di stabilità 2014 sono stati stanziati 60 milioni di euro per un programma straordinario che consentirà di bonificare 30 delle 45 discariche rimaste, anche attraverso gli accordi di programma sottoscritti in questi giorni con le regioni Abruzzo, Veneto, Puglia e Sicilia. Le restanti 15 discariche abusive saranno bonificate con un ulteriore impegno di 60 milioni di euro”.

Conclude Galletti: “Andremo in Europa con la forza delle cose fatte, lavorando in stretta collaborazione con le istituzioni Ue, per non pagare nemmeno un euro di quella multa figlia di un vecchio e pericoloso modo di gestire i rifiuti con cui vogliamo una volta per tutte chiudere i conti”.

 

GM