Dopo settimane di attesa è finalmente arrivato l’annuncio ufficiale: Fernando Alonso guiderà la McLaren Honda nel 2015. Il suo compagno di box sarà Jenson Button, mentre Kevin Magnussen retrocede nel ruolo di terzo pilota. Per lo spagnolo si tratta di un ritorno visto che aveva già corso con la scuderia di Woking nel 2007 sfiorando la vittoria del titolo e divorziando dal team dopo una sola stagione a causa di alcune fratture interne.
L’ex pilota Ferrari è felice di intraprendere questa nuova avventura in McLaren ed ha espresso così il suo entusiasmo: «Ho abbracciato il progetto con grande entusiasmo, ma so che ci vorrà del tempo prima di raggiungere i risultati che ci siamo prefissi. Ho ricevuto diverse offerte e alcune erano veramente interessanti. Ma la McLaren, che mi ha contattato più di un anno fa, mi ha convinto spiegandomi che assieme alla Honda avrebbe voluto ritornare alla gloria di un tempo»
Fernando Alonso ha poi spiegato che dietro questo ritorno c’è anche l’ammirazione per una leggenda della Formula1: «Non ho mai nascosto la mia ammirazione per Ayrton Senna, il mio mito da bambino. Avevo i suoi poster in camera e il kart che guidavo aveva i colori della McLaren, la stessa macchina che guidava Ayrton e con la quale adesso io sono onorato di correre il prossimo mondiale di F1».
Infine l’iberico si è soffermato a indicare quale sarà la ricetta per tornare a vincere: «Impegno, sacrificio, fede e perseveranza. Abbiamo tempo, abbiamo fiducia e abbiamo le risorse. Torniamo a essere leggenda: è questa la nostra sfida».
Sicuramente contendere il Mondiale fin da subito alla Mercedes, assoluta dominatrice del Mondiale 2014, sarà complicato. La McLaren Honda avrà bisogno di tempo per crescere e diventare competitiva. Nel finale dell’ultima stagione si erano visti segnali positivi, ma con il vecchio motore Mercedes. Ora con quello Honda la situazione è diversa e bisognerà vedere se il progetto sarà stato azzeccato o meno. Nei primi test ad Abu Dhabi la vettura ha fatto solo una manciata di giri, ma a Woking stanno lavorando duramente per dare ai propri piloti delle vetture in grado di ambire ai primi posti.
Matteo Bellan
