Forza Italia, parla il ‘frondista’ Maurizio Bianconi

Maurizio Bianconi a 'Lo Schiaffo' (Screenshot Youtube)
Maurizio Bianconi a ‘Lo Schiaffo’ (Screenshot Youtube)

Maurizio Bianconi, 68 anni, avvocato penalista e deputato toscano: è lui l’uomo del giorno in Forza Italia, dopo che il suo voto in Commissione affari costituzionali è risultato essere decisivo per cancellare dalla riforma del Senato la norma che prevedeva cinque componenti nominati dal presidente della Repubblica e in carica per un settennato. Il parlamentare forzista condivide con altri esponenti azzurri l’appellativo di “frondista”, ma al contrario di chi – come Raffaele Fitto e Daniele Capezzone – può essere considerato anagraficamente figlio o figlioccio di Silvio Berlusconi, la differenza di età tra Bianconi e l’ex premier è molto più ridotta.

Intervistato ieri dalla trasmissione ‘Lo schiaffo’, in onda su Class Tv, Bianconi – che qualche anno fa si rese protagonista di una clamorosa polemica con il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano – ne ha per tutti, a partire dal segretario della Lega Nord, Matteo Salvini: “Io lo stimo per la chiarezza con la quale spiega le cose, temo però che Salvini nel centrodestra sia un desiderio di Renzi, che volendo un Partito della Nazione vuole isolare molto a destra e vuole isolare molto a sinistra”.

Per Bianconi, “Salvini a destra è l’assicurazione sulla vita di Renzi e per quello che bisogna intervenire: per allearsi con lui, ma anche un pochino per mitigarlo”. Quindi rilancia sulla mission: “Io vedo un centrodestra di coalizione in cui Forza Italia riprende la missione che è stata del Popolo delle Libertà; il leader è poco importante se c’è un progetto di governo, dovrebbe essere un leader – per così dire – acchiappavoti. Il governo deve essere lasciato poi al progetto, io non credo agli uomini della provvidenza”.

Sul presunto appoggio di Denis Verdini a Matteo Renzi candidato delle primarie per la poltrona di sindaco di Firenze nel 2008, Bianconi sottolinea: “E’ un po’ la verità romanzata. Nel senso, io non so dire se Verdini si sia dato da fare, quello che è sicuro che molti elettori del centrodestra andavano a votare per Renzi. L’attuale premier faceva le cene e diceva: ‘Sarò io a fare fuori i comunisti in Toscana, altro che Forza Italia’. Diceva che in Toscana doveva stare coi comunisti, altrimenti non sarebbe andato da nessuna parte, ma di essere lui l vero nemico dei comunisti“.

Corruzione e mafia a Roma

“Ci sono interessi grandissimi, sia di certi gangli dello Stato, sia di certi gangli di un certo mondo”, ha sostenuto poi Bianconi, commentando l’inchiesta sulla mafia nella Capitale; ha proseguito il parlamentare di Forza Italia: “Non è escluso un mondo che faceva riferimento alla destra, io non dico di no… Carminati, come emerso dai giornali ma come ormai tutti dicevano, è un uomo dei servizi, è in virtù di questa specificità che questo signore era a piede libero; Buzzi è un omicida che ha tirato 24 coltellate a uno e si è fatto pochissima prigione ed era nella manica di Poletti, presidente nazionale delle cooperative e oggi ministro del Lavoro”.

Bianconi descrive dunque questa come “una sorta di saldatura che era legata a interessi consistenti e molto più in realtà di quelli che si vorrebbe fare apparire. Ma la verità è che c’era un mondo degli affari legato a un doppio filo con mondi importanti della politica che ha fatto della solidarietà e di tutte queste faccende un modo per arricchirsi. Non c’è la mafia di Roma, qui c’è un sistema, che funziona da molte parti in questo modo”. Il parlamentare conclude: “Secondo me siamo di fronte a qualcosa di molto più grande di quanto non si possa immaginare”.

 

GM