Quirinale, la partita è in mano al Pd?

Maria Elena Boschi (Franco Origlia/Getty Images)
Maria Elena Boschi (Franco Origlia/Getty Images)

“Ci attende un anno impegnativo, nel 2015 abbiamo molte cose da fare, molti passaggi delicati”, con queste parole si sarebbe rivolto ai parlamentari e dirigenti del Partito democratico, il segretario Matteo Renzi, invitandoli a “evitare di replicare gli errori del 2013” nel corso delle concitate giornate che portarono alla rielezione a presidente della Repubblica di Giorgio Napolitano e ricordando: “Siamo quasi 460 grandi elettori, abbiamo una grande responsabilità”.

Una visione già delineata ieri dal premier a ‘Che tempo che fa’ e confermata al termine dell’incontro dal ministro delle Riforme, Maria Elena Boschi: “Io credo che sia stato chiaro il presidente del Consiglio, deve essere – quando sarà – una nomina condivisa in modo ampio, all’interno del Parlamento e nessuno ha potere di veto. Sicuramente il Pd, in ragione dei numeri che ha in questo momento in Parlamento, dovrà fare una prima proposta e poi ci sarà una condivisione con gli altri partiti, ovviamente. I partiti di maggioranza saranno i primi interlocutori”.

Oggi sulla questione è arrivata la decisa apertura dell’ex premier Silvio Berlusconi, mentre in casa ‘azzurra’ la deputata Daniela Santanché ha invitato a votare per un nome di rottura: “Concordo con Matteo Renzi quando dice che nessuna forza politica dovrà porre il proprio veto sulla nomina del prossimo capo dello Stato, ma sia chiaro: al Colle basta comunisti”.

Accusa la Santanché: “Negli ultimi otto anni,la presidenza della Repubblica è stata occupata da un uomo del Pci che ha sacrificato l’Italia e favorito l’Europa. Quanto meno, oggi ci aspettiamo un soggetto liberale e di area moderata, in grado di ricordare a Bruxelles che l’Italia, prima di tutto, è e resta uno stato sovrano”.

L’ipotesi di una donna al Quirinale

A SkyTg 24, la deputata di Forza Italia Elena Centemero sposa la linea del leader della sua formazione politica, condendola con particolari ‘rosa’: “Sul futuro Presidente della Repubblica, Silvio Berlusconi esprime l’opinione di tutti i cittadini: vogliamo un Presidente competente, garante dell’unità nazionale e quindi super partes. All’interno delle istituzioni ci sono personalità di alto profilo che hanno servito la nazione in modo irreprensibile. Se poi la scelta ricadesse su una donna sarebbe davvero un passo in avanti per il nostro Paese”.

Già nei giorni scorsi, la presidente della Camera, Laura Boldrini era tornata a ribadire la necessità di un presidente donna: “Ho già detto che l’Italia è pronta per un presidente della Repubblica donna. Ma non ha nulla a che vedere con un’autocandidatura. Possiamo però concordare sul fatto che il Quirinale non è un luogo per soli uomini”.

 

GM