Nuovo duro colpo per la Grecia: declassati da Standard&Poor’s

Alexis Tsipras al parlamento greco (ARIS MESSINIS/AFP/Getty Images)
Alexis Tsipras al parlamento greco (ARIS MESSINIS/AFP/Getty Images)

Non c’è pace per Atene, di nuovo nel mirino della finanza internazionale. Dopo il rifiuto delle istituzioni europee sul taglio del debito pubblico greco, la ferma posizione della Germania sulle riforme da concordare con la troika, la decisione della Bce di chiudere la liquidità alle banche greche, appoggiata da Hollande e Renzi, l’ultimo no dell’Eurogruppo ad un prestito ponte, per il nuovo governo di Alexis Tsipras arriva una nuova doccia gelata: il declassamento da parte dell’agenzia internazionale di rating Standard & Poor’s.

Ieri sera, l’agenzia Standard & Poor’s ha tagliato il rating del debito sovrano della Grecia portandolo da B a B-, con outlook negativo. Un altro duro colpo per il neo premier Alexis Tsipras e che mette sempre più il suo Paese all’angolo, isolato a livello internazionale. Come voleva Angela Merkel.

Anche l’ex commissario italiano alla spending review Carlo Cottarelli, ora passato al Fondo monetario Internazionale come direttore esecutivo, ha dichiarato che l’Fmi potrebbe rifinanziare il suo prestito alla Grecia, ma solo a determinate condizioni. “Ci sono margini per un rollover – ha spiegato Cottarelli -, però ci vuole un nuovo programma“, ovvero un nuovo accordo con la troika Cotatreli ha aggiunto che il Fondo “ha espresso la sua disponibilità a parlare con Atene” e che è ancora “prematuro” parlare di una sua uscita dalla troika, come invece anticipavano alcune indiscrezioni nei giorni scorsi.

Dello stesso avviso è l’ambasciatore Usa in Grecia, Davide Pearce, che ha avvertito come gli Stati Uniti considirano “estremamente importante che il governo greco lavori in modo collaborativo con i suoi colleghi europei e con l’Fmi”. Queste la parole l’ambasciatore dopo un incontro con il premier greco Alexis Tsipras e il suo ministro delle Finanze Yanis Varoufakis.

Nel frattempo, il presidente dell’Eurogruppo Jeroen Dijssebloem, dopo aver rifiutato seccamente il prestito ponte, ha lanciato un ultimatum alla Grecia: presentare una richiesta di estensione del piano di salvataggio europeo, concordato con la troika, entro il 16 febbraio, per evitare problemi finanziari nell’Eurozona. In caso contrario, ha avvertito, la Grecia non avrà più il sostegno finanziario della Unione europea. Inoltre, ha aggiunto, per la riunione dell’Eurogruppo dell’11 febbraio prossimo il governo di Atene dovrà presentare ai ministri delle Finanze dell’Eurozona un piano di riforme.

Sulla situazione greca e la difficile trattativa sul debito sarà dunque decisiva la riunione straordinaria dell’Eurogruppo di mercoledì prossimo, convocata per le 17.30, alla vigilia del Consiglio europeo del giorno dopo. L’Eurogruppo tornerà a riunirsi, secondo il consueto calendario mensile, il 16 febbraio, data in cui il governo greco dovrà presentare la richiesta di estensione del piano di salvataggio, in scadenza il 28 febbraio, data in cui la Grecia rimarrà priva di aiuti finanziari.

V.B.