
Condanna all’ergastolo per Andrea Pizzocolo, accusato dell’omicidio della escort di 18 anni Lavinia Simona Aiolaiei, strangolata nel settembre 2013 in un motel a Olgiate Olona, in provincia di Varese. L’uomo avrebbe ucciso la ragazza, che aveva conosciuto via internet, durante un gioco erotico. Soddisfatte così le richieste del pubblico ministero, che aveva chiesto il massimo della pena, oltre a 18 mesi di isolamento diurno, che nella sentenza sono divenuti 12.
Soddisfatto l’avvocato Tiziana Bertoli, legale dei parenti: “È stata fatta giustizia. Questa sentenza non restituirà ai familiari la vita di Lavinia, ma almeno farà sì che Pizzocolo non possa più fare del male”. Dal processo è emerso che dopo aver strangolato la escort romena con delle fascette da elettricista nel motel, abusò del suo cadavere sessualmente più volte, prima di abbandonarlo in un campo a San Martino in Strada, in provincia di Lodi.
In una delle udienze del processo, il difensore di Pizzocolo, l’avvocato Vincenzo Lepre sottolineò: “Diverse escort hanno testimoniato che Pizzocolo era un cliente attento, gentile nei loro riguardi, ci sono tantissimi altri filmati che mostrano rapporti senza alcuna violenza. Questo dev’essere un processo fatto di testa, se la Corte lo capirà potremo andare avanti per ottenere un risultato importante: sapere la verità. Che il mio cliente fosse un tossicodipendente ventennale non è un’attenuante. Anche quel giorno aveva assunto cocaina e questo gli ha causato una serie di disturbi che hanno influito sull’esito tragico di quell’incontro”.
“Se non vediamo la sua condotta prima di quel fatto non possiamo capire cosa possa davvero essere successo con quella ragazzina, ancora una bambina. Ho chiesto inoltre che si verifichi l’esistenza di messaggi fra il mio assistito e la giovane, precedenti l’appuntamento. La 18enne sapeva che avrebbero fatto quel gioco erotico, lo afferma il mio assistito, non so cosa sia successo dopo, ma tutti lo dobbiamo capire”, ha concluso Lepre.
GM