Una ventenne, Giordana Di Stefano, mamma di una bambina di 4 anni, è stata uccisa a coltellate nella sua auto a Nicolosi, in provincia di Catania. Il suo corpo è stato rinvenuto privo di vita in un’Audi A2 intestata a lei. Da quel che si apprende, la giovane donna, esattamente due anni fa, aveva sporto denuncia per stalking, segnalando degli appostamenti e di aver ricevuto messaggi assillanti. Subito dopo l’esposto, le minacce erano finite e la ragazza, all’epoca appena 18enne, non aveva nemmeno nominato un avvocato.
In ogni caso, una volta partita la denuncia e individuato lo stalker, il procedimento era stato regolarmente incardinato dalla Procura di Catania che ha chiesto il rinvio a giudizio dell’imputato. Nel corso della prima udienza, però, tenutasi stamattina, il legale del giovane accusato di stalking aveva chiesto per il suo assistito misure alternative. Poco dopo, era poi giunta la notizia della morte della ventenne, che avrebbe dovuto essere parte lesa nel procedimento. I carabinieri stanno cercando l’ex convivente della vittima, che è anche il padre della bambina, e cercano di capire se possano esserci relazioni tra la denuncia e l’omicidio odierno.
Si scava nella vita privata della giovane, andando anche a scandagliare i social network. In particolare, attirano l’attenzione in queste ore alcune frasi postate su Facebook come “Uno degli errori più grandi che si possano fare è tenere vicino chi sgretola la tua autostima, piano, con gesti apparentemente inconsapevoli” oppure “Le parole sono armi senza scampo, affilate e pericolose… Ti si appigliano addosso e non te ne liberi più… Ci sono schiaffi che si perdonano e parole che non lasciano scampo…! Alcune parole non si perdonano”.
GM