Processo Yara, Bossetti perde le staffe in Aula

Massimo Bossetti
Massimo Bossetti

Oggi al processo per l’omicidio di Yara Gambirasio è stata la volta di uno dei testi chiave dell’accusa, Federico Fenili, 49 anni, di Valbrembo, il quale ha ricordato quanto già detto nelle deposizioni a polizia e carabinieri: “Stavo portando mia figlia al corso, che si tiene tra le 18,40 e le 19,30. Percorso il rettilineo dovevo svoltare a sinistra per parcheggiare. Dal lato opposto ho visto arrivare un furgone chiaro a tutta velocità”. Fenili ha aggiunto: “Erano le 18,40: ricordo di aver guardato l’orologio sul cruscotto perché ero in ritardo”.

I due legali di Massimo Bossetti, imputato per l’omicidio della ragazzina e in carcere da giugno 2014, hanno provato a mettere in discussione la veridicità del racconto di Fenili, sia in merito all’orario, sostenendo che “in una deposizione aveva detto che erano le 18.41” sia sulla distanza. Inoltre hanno chiesto al teste se il furgone fosse “bianco o chiaro”. In ogni caso, Fenilli è ritenuto un teste attendibile e le sue dichiarazioni sono sostanzialmente in linea con quelle rese alle forze dell’ordine.

Tensione in aula quando un collega artigiano del muratore di Mapello, Ennio Panzeri ha riferito che un giorno “Massimo aveva annunciato di volersi suicidare, perchè aveva problemi con la moglie Marita”. A quel punto, Bossetti ha perso le staffe: “Non ho mai detto questo qua, non ho mai detto una cosa così, tutte bugie su di me”. Altri ex colleghi dell’imputato hanno spiegato che questi voleva separarsi dalla moglie e che era in piena crisi, ma Bossetti ha controreplicato: “Non è vero che ho mai minacciato di uccidermi, non è affatto vero, non ho mai detto di essere stato in crisi, e soprattutto non ho mai detto niente”.

GM