
Nella conferenza stampa di fine anno, il premier Matteo Renzi ha toccato moltissimi temi ma quello che ha catalizzato l’attenzione è stata la sua sfida ai detrattori. “Se perdo il referendum costituzionale ho fallito – ha dichiarato il capo del Governo – Si diceva che le riforme costituzionali sarebbero state l’ennesimo flop. L’11 gennaio saranno votate dalla Camera e, ragionevolmente, si andrà a stretto giro al Senato e, poi, immaginiamo il referendum a ottobre 2016: saranno i cittadini a dire se sono riforme calate dall’alto. Se perdo il referendum costituzionale considero fallita la mia esperienza in politica”. Dichiarazione che suona come un invito ad avversari politici – e forse anche a membri del proprio partito e del centrosinistra – ad una resa dei conti. Per conoscere l’esito di questa sfida c’è tempo. Intanto, il premier ha parlato di politica interna, economia e immigrazione e della situazione del Paese. “Il 2015 è andato meglio del 2014, meglio delle nostre previsioni – ha dichiarato il presidente del Consiglio – lo dice la realtà dei fatti: è stato un buon anno. In alcune delle principali sfide, che erano difficili da vincere c’è un segno positivo. Un anno fa si diceva che in Italia c’è un stagnazione perenne, non tornerà mai al segno più, se guardiamo ai dati quest’anno il Pil torna a crescere, +0,8%, era previsto lo 0,7”. Grazie al Jobs act sembra siano aumentati i contratti a tempo indeterminato ma il tasso di disoccupazione rimane comunque alto, fermo all’11,2% . E’ un Renzi spavaldo, sicuro di sé, tanto da fare una previsione elettorale per il 2018: “Vinceremo al primo turno: liberi di non crederci e liberi gli italiani di cambiare idea. Io ho preso un partito che aveva preso il 25% alle elezioni non dimenticatelo e preferisco un Pd al 40% nei risultati elettorali e ben oltre il 30% nei sondaggi a un Pd del 25%. Una delle cose che più mi fa sorridere è il ritratto che spesso i giornali fanno di me ossessionato dai sondaggi. Le prime settimane che ero a palazzo Chigi li guardavo ma da marzo 2014 io guardo i dati dell’aumento della grande distribuzione, cioè quanto gli italiani tornano a spendere, a me interessa questo non i sondaggi”. I sondaggi, però, parlano di un Movimento 5 stelle in continua ascesa che, secondo alcuni, in caso di ballottaggio con la sinistra potrebbe anche vincere le elezioni: alta la probabilità che gli elettori di centrodestra, nel caso di un testa a testa fra Grillo e Renzi, vadano a votare il primo pur di far cadere il politico toscano. Riguardo il problema immigrazione, Renzi ha detto che l’Europa dovrebbe far rispettare le regole a tutti mentre sulle unioni civili ha dichiarato che “Non c’è unanimità di consensi ma c’è la grande occasione di una discussione seria senza steccati ideologici. La legge ci vuole e va fatta nel 2016, mi auguro che la discussione sia rapida, si è già parlato abbastanza, e i tempi di realizzazione stretti”.
L. B.