La trovano in un lago di sangue: omicidio o suicidio?

(websource/archivio)
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Sempre più fitto il mistero sulla morte di Cristina Cappellacci, trovata agonizzante l’altro ieri nel tardo pomeriggio nella sua abitazione di Montefiore, frazione di Recanati, lungo la strada che porta a Osimo, con delle ferite in un primo momento ricondotte a delle coltellate. La donna è stata trasportata d’urgenza dai mezzi del Suem 118 all’ospedale di Macerata, dove però è morta poco dopo il suo arrivo, in quanto aveva perso molto sangue. Già nella stessa serata è stata effettuata l’ispezione cadaverica sul cadavere della donna.

Oggi invece nuove risposte ai tanti interrogativi, il primo dei quali se Cristina Cappellacci si sia uccisa – come propendono a credere gli inquirenti – o in quella casa sia stato commesso un omicidio, potrebbero arrivare dall’autopsia. A rendere più intricato il mistero, il fatto che nell’abitazione non sia stato trovato il coltello, ma un fucile e poco fa, secondo le indiscrezioni, è emerso un elemento dall’esame autoptico: nell’addome della donna sono stati trovati diversi pallini, sparati probabilmente dall’arma da fuoco rinvenuta sotto il letto della camera da letto della casa di via Ezra Pound.

Sul luogo della tragedia, dopo l’accaduto, ha eseguito un sopralluogo anche il pm Luigi Ortenzi. I rilievi dei carabinieri del reparto operativo di Macerata sono andati avanti per tutta la notte, inoltre a quanto risulta la donna era in cura psichiatrica. Resta come principale ipotesi quella dell’atto autolesionistico, dunque, ma gli inquirenti continuano a volerci vedere chiaro. “E’ un momento dedicato, ci sono indagini in corso”, si è limitato a commentare il fratello della donna, mentre una vicina di casa dice di conoscerla da decenni e ricorda Cristina Cappellacci come “una ragazza molto molto brava” e “una persona intelligente”.

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GIUSEPPE GABRIELE MASTROLEO