
Don Lorenzo Guidotti, parroco di San Domenico Savio, quartiere San Donato di Bologna, è un prete molto attivo sui social network e senza peli sulla lingua quando si tratta di commentare fatti politici legati soprattutto all’arrivo di migranti nel nostro Paese. L’ultimo suo post, indirizzato ad una ragazza che aveva denunciato di essere stata violentata da un maghrebino, sta però facendo molto discutere e secondo alcuni, in questo caso, il prete è andato un po’ troppo oltre con le sue parole.
Ecco ciò che don Lorenzo ha scritto su Facebook: “Tesoro mi dispiace ma 1) frequenti piazza Verdi (che è diventato il buco del cu*o di Bologna, e a tal proposito Merola sempre sia lodato!) 2) Ti ubriachi da far schifo! Ma perché? 3) E dopo la cavolata di ubriacarti con chi ti allontani? Con un magrebino? Notoriamente, soprattutto in piazza Verdi, veri gentleman, tutti liberi professionisti, insegnanti, gente di cultura, per bene. Adesso capisci che oltre agli alcolici ti eri già bevuta tutta la tirata ideologica sull’accogliamoli tutti?”. Tesoro a questo punto svegliarti semi-nuda è il minimo che ti possa accadere, mi dispiace ma, se nuoti nella vasca dei piranha non puoi lamentarti se quando esci ti manca un arto, cioè a me sembra di sognare! Ma dovrei provare pietà? No!” Chi sceglie la cultura dello sballo lasci che si divertano anche gli altri”.
E poi la conclusione scritta in stampatello: “La dobbiamo piantare!! A voi giovani, ragazzi e ragazze: ma non lo vedete che vi fanno il lavaggio del cervello?!? Ve lo state facendo mettere in quel posto e dite pure grazie!”.
Dopo le polemiche il parroco è intervenuto nuovamente tentando di spiegare le sue parole: “Il mio non è un attacco alla ragazza, ci mancherebbe, ma un tentativo di far pensare gli altri ragazzi e i loro genitori e, magari, anche chi amministra la cosa pubblica. Chissà forse proprio grazie alle parole forti il messaggio arriva a chi altrimenti non avrei mai raggiunto. Vogliamo aspettare la seconda vittima, la terza, la quarta, ecc? Io no! Sapevo benissimo di usare parole forti… e ho cambiato il titolo più volte per attenuare i toni. Di giovani come lei ne abbiamo tanti, soprattutto in questo quartiere. Non se ne può più di chi favorisce la (sub)cultura dello sballo, dell’alcool, della droga”.
F.B.