Omicidio Sacchi, la fidanzata figura centrale: un video smentirebbe il suo racconto

Omicidio Sacchi, la fidanzata del ragazzo assassinato a Roma il 24 ottobre non avrebbe raccontato tutta la verità. Le indagini proseguono.

Omicidio Sacchi, la fidanzata del ragazzo romano assassinato davanti ad un pub giovedì sera sarebbe una figuia centrale nella vicenda. Con il passare delle ore gli investigatori ne sono sempre più convinti che Anastasiya Kylemnyk non abbia raccontato tutta la verità. E soprattutto Valerio Del Grosso e Paolo Pirino non sarebbero stati quella sera. Ci sarebbero infatti almeno altri due ragazzi coinvolti. Potrebbero essere stati il tramite per la vendita della droga e forse la pistola l’avrebbero fornita loro.

Alcuni particolari del racconto della bionda Anastasiya non convincono appieno e presto verrà di nuovo ascoltata. Fin dai primi momento infatti ha testimoniato di essere stata colpita con  una mazza. In realtà però sul suo corpo non c’è nessuna traccia di quel colpo e non c’è nemmeno un referto medico che lo attesti.

Piuttosto indicazioni importanti sono arrivate dalle riprese delle telecamere presenti in zona. In particolare quelle di un negozio di tatuaggi vicino al pub teatro dell’omicidio. Come anticipa ‘La Repubblica’ alle 22.50 si vede una prima volta la Smart utilizzata da Pirino e Del Grosso che passa da lì. Poi dopo un paio di manovre azzardate accosta in seconda fila davanti al pub e sono le 22.59. Proprio un minuto dopo, lo sparo e il ferimento mortale di Luca Sacchi. Quindi pare difficile la tesi di un’aggressione che non poteva esserso consumata.

Omicidio Sacchi fidanzata Anastasiya
Omicidio Sacchi, la fidanzata Anastasiya figura centrale nella vicenda (foto da Facebook)

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Omicidio di Luca Sacchi, le immagini forniscono una verità diversa

Omicidio di Luca Sacchi, la verità delle telecamere è diversa da quanto raccontato da Anastasiya Kylemnyk? Ad un certo punto due giovani che sentono il colpo di pistola fuggono terrorizzato dentro il locale. Poi le immagini mostrano la fidanzata del ragazzo ucciso che cerca di soccorrerlo e quindi per un’ora e mexzza starà seduta sui gradini fuori dal negozio di tatuaggi.

Inoltre gli investigatori stanno anche cercando di capire se sia vera l’ipotesi che nello zainetto della ragazza ci fossero 10mila se non addiittura 20mila euro. Ovviamente questo potrebbe giustificare l’ipotesi della rapina, ma non lo sparo alla nuca di Luca. In più comunque quel denaro, dalla sera dello sparo, non si trova. Ma chi indaga è convinto che fosse sufficiente per una quantità notevole di stipefacente e non solo per un eventuale uso personale.

E intanto, dopo essere stato duramente attaccato dal capogruppo leghista alla Camera, Riccardo Molinari, il capo della Polizia Franco Gabrielli si difende: “Non ho mai fatto riferimento all’uso di droghe – ha detto oggi – men che mai da parte della vittima. Chiunque lo sostiene fa affermazioni prive di fondamento, calunniose verso le istituzioni e chi le rappresenta, rischiando tra l’altro di provocare nuovo dolore ai familiari della vittima. In caso di ulteriori mistificazioni mi vedrò costretto a agire per le vie legali”.