L’ex primo ministro somalo Nour Hassan Hussein Nour Adde morto di Coronavirus a Londra: aveva 83 anni, chi era il politico africano.
Nour Hassan Hussein Nour Adde, un ex primo ministro somalo, è morto di Coronavirus in Gran Bretagna. Lo ha detto oggi la sua famiglia. Il figlio Mohamed Nour Adde ha rilasciato una dichiarazione affermando che suo padre è morto al King College, a Londra, dove aveva ricevuto cure nelle ultime settimane. Parlando per telefono all’Agenzia Anadolu, il senatore Ilyas Ali Hassan ha confermato la scomparsa di Adde. L’anziano leader politico di 83 anni verrà sepolto in Gran Bretagna, secondo il rito tradizionale islamico. Nour Adde è stato primo ministro della nazione del Corno d’Africa da novembre 2007 a febbraio 2009.
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Chi era Nour Hassan Hussein Nour Adde, ex primo ministro somalo morto di Coronavirus a Londra
“Lo conosco da molti anni. Un vero patriota e gentiluomo. Un unificatore”, ha detto su Twitter Rashid Abdi, analista regionale. Viene considerato come il leader politico “più amato della Somalia”. Hussein iniziò la sua carriera professionale nel 1958 come funzionario doganale, due anni prima che la Somalia ottenne l’indipendenza. È salito di livello, diventando un ufficiale di collegamento dell’Interpol e infine il principale ufficiale di polizia del Paese sotto la dittatura di Siad Barré. Laureato a Roma, tornò nel suo Paese e diventò procuratore generale, incarico che ha ricoperto fino al 1991 quando scoppiò la guerra civile somala. Successivamente è stato segretario generale della Somali Red Crescent Society (SRCS).
L’incarico di primo ministro della Somalia
Il 22 novembre 2007, l’allora presidente della Somalia, Abdullahi Yusuf Ahmed, ha nominato Hussein Primo Ministro del governo federale di transizione. Costituì nel suo Paese un governo di unità nazionale, riuscendo a mettere insieme tutti gli schieramenti. Appena 15 giorni dopo, arrivarono per lui le prime difficoltà con le dimissioni di quattro ministri, che lamentarono come il loro schieramento fosse poco rappresentato. Costituì un governo più snello e lavorò ai processi di pace sia all’interno del Paese che con gli Stati confinanti, a partire dal Gibuti.
Una seconda crisi di governo, ad agosto del 2008, fu legata alla scelta del premier di destituire il sindaco di Mogadiscio, Mohamed Omar Habeb Dhere. Questi venne accusato di incompetenza, appropriazione indebita, insubordinazione e abuso di potere. Superata anche quella crisi, restò in carica fino ai primi mesi del 2009, poi lasciò definitivamente il potere. Successivamente, venne nominato ambasciatore della Somalia in Italia nel giugno 2009.
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