Caso Maddie McCann: il noto giornalista si commuove in diretta

Piers Morgan, noto giornalista e conduttore inglese, si commuove in diretta sul caso Maddie McCann e la presunta morte della bimba.

(screenshot video)

Il noto giornalista e conduttore televisivo britannico Piers Morgan ha reagito alla notizia di queste ore secondo cui la polizia tedesca avrebbe scritto ai genitori di Madeleine McCann per confermare che è morta. Il pm Hans Christian Wolters, che sta conducendo le indagini sul principale sospettato della scomparsa di Madeleine, secondo quanto riferito ha scritto a Gerry e Kate McCann e ha confermato che la loro figlia è stata uccisa. Wolters ha detto che la polizia non può ancora confermare come ha appreso che Madeleine è morta. Piers Morgan, conduttore di Good Morning Britain, ha esordito nella trasmissione di questa mattina dicendo: “È molto molto difficile”.

Leggi anche –> “Maddie McCann è morta”, lettera del pm alla famiglia

Il giornalista si commuove alla notizia della presunta morte di Maddie McCann

Nel noto programma mattutino della rete televisiva britannica ITV, in onda nei giorni feriali dalle 6:00 alle 9:00, il conduttore ha sottolineato: “In questi momenti, devi chiederti se questo è il giusto modo di agire. Penso a Kate e Gerry – non so come si sentano al riguardo, se è bello che sappiano qualcosa di concreto come questo – o se non sapere come è morta, dove è morta, aggiunge ulteriore angoscia per loro. Mi dispiace così tanto per loro”. Susanna Reid, la sua co-conduttrice, ha concordato, dicendo: “Le viene detto che è morta, ma le informazioni che li avrebbero portati a giungere a tale conclusione non sono condivise”.

Secondo quanto ricostruito dalla trasmissione, il pm Wolters avrebbe affermato: “Abbiamo ristabilito i contatti con la famiglia McCann per iscritto. Naturalmente, abbiamo considerato davvero il fatto che sarebbe stato molto difficile per la famiglia quando avremmo detto loro che supponiamo che Maddie sia morta. Ma non possiamo dire perché sia morta. È più importante che abbiamo successo nell’indagine e siamo in grado di ottenere il colpevole, invece di mettere le nostre carte sul tavolo e dire loro perché pensiamo che potrebbe essere così”.

Leggi anche –> Maddie McCann, il caso della terza auto: primi sospetti nel 2013